Informazioni personali

Roma, Italy
Laurea in Psicologia Clinica e di Comunità -'Università “La Sapienza” di Roma -1999. Specializzazione in Psicoterapia ad indirizzo Analitico Transazionale - IRPIR, Istituto di Ricerca sui Processi Intrapsichici e Interpersonali di Roma - 2005. Terapeuta EMDR - CRSP, Centro di Ricerche e studi in Psicotraumatologia - Associazione EMDR per l'Italia - 2016. Iscrizione all'Ordine degli Psicologi del Lazio n. 9488 - 2001.

venerdì 13 marzo 2020

RESTIAMO A CASA


Consigli per i cittadini

Rimanere a casa è fondamentale. Per poter affrontare l'isolamento diventa indispensabile rafforzarci attraverso emozioni positive: stacca la spina! 
Ricordati di parlare di altro, distrarsi e staccarsi dal loop di discorsi angoscianti e catastrofisti serve a far circolare risorse utili a sostenere il drastico cambio di abitudini personali e familiari. 


1) Privilegiamo come fonti di informazioni soprattutto i canali ufficiali.

Nei momenti di emergenza in cui la paura e l‘irrazionale inevitabilmente rischiano di prendere il sopravvento, bisogna prendersi cura di sé e non mettersi in condizione di esporsi a informazioni non adeguate e non qualificate incorrendo in fake news o notizie emozionalmente cariche di vissuti ma non basate su dati oggettivi.


2) Scegliere 2 momenti al giorno per informarsi e il canale attraverso il quale si vuole farlo. L’esposizione continua alla mole di informazioni via web, radio e TV fa rimanere in stato perennemente eccitatorio il nostro sistema di allerta e paura. Per questo meglio scegliere uno o due momenti al giorno nei quali informarsi.

3) Seguire i consigli sulle norme di igiene indicate dal Ministero della Salute. Possiamo dare il nostro contributo per combattere il coronavirus: proteggiamoci e proteggiamo. 

4) Non interrompere per quanto possibile la propria routine: in questo momento bisogna ancorarsi a ciò che è certo, noto e prevedibile. Mantenere un ritmo giornaliero con una struttura del tempo. Continuare il lavoro e le proprie abitudini ma nella cornice domestica,  attraverso l'ausilio della tecnologia. Rispettare le prescrizioni vigenti.

5) Scaricare le tensioni attraverso “il fare” permette un migliore riposo notturno, a casa c'è sempre da "fare" e si possono sperimentare nuovi modi di impegnarsi e tenere la mente occupata da soli o insieme ai propri familiari.

6) Riposarsi adeguatamente: attività rilassanti serali, meglio non vedere notiziari o speciali sul Coronavirus prima di addormentarsi per non scivolare nel sonno con emozioni negative e con senso di allerta

7) Mangiare nel modo più regolare possibile e bere acqua. Mangiare molta frutta, verdura e alimenti rafforzativi del sistema immunitario. Possiamo combattere attivamente il coronavirus rendendo il nostro organismo più sano e forte.

8) Parlare e passare del tempo con la famiglia e gli amici. Avere restrizioni di movimento non significa annullare la socializzazione. Utilizziamo videochiamate, skype, zoom e insegniamo a chi non sa farlo come fare per non rimanere “isolati nell’isolamento”

9) Parlare dei problemi con qualcuno di cui ci si fida. Scegliere le persone con le quali avere un confronto empatico e costruttivo.

10) Fare attività che aiutano a rilassarsi: yoga, training autogeno, meditazione, leggere, giardinaggio, ecc. Moltissimi video sono gratuiti e disponibili on line su tecniche di respirazione e rilassamento.

Ricordatevi che se non riuscite a calmare voi stessi, non potete dare sicurezza ai vostri cari piccoli e grandi! in questi casi, fatevi supportare da altri familiari, rete di amicizie o consultate gli specialisti


  Roma 13 Marzo 2020



martedì 10 marzo 2020

Gestire la paura del virus


Nuovo decreto e vecchie buone pratiche. Italia è tutta zona protetta: importante seguire le prescrizioni dell'Istituto Superiore di Sanità                        


Coronavirus o Covid-19 o SARS-Cov-2

Epidemia da Coronavirus. Avere paura davanti ad un rischio nuovo, provare ansia per sé e i propri cari, ricercare rassicurazioni, agire un controllo continuo delle informazioni sono comportamenti comprensibili e frequenti in questi giorni. Aver paura di essere contagiati è naturale, la paura ci orienta nelle scelte comportamentali. La paura si riduce se si riflette sul suo rapporto con i pericoli oggettivi e quindi si sa cosa succede e cosa fare. Quando la paura aumenta diventa panico e può portare ad ignorare i dati oggettivi e ad affievolire la nostra capacità di giudizio. Attualmente si sta assistendo ad una traumatizzazione psicologica collettiva e la reazione allo stress ad essa associato si traduce in atteggiamenti e comportamenti che sovrastimano o sottostimano il rischio del contagio. (dal vademecum Consiglio Nazionale Ordine Psicologi).

Tre buone pratiche per affrontare il Coronavirus 


1. Evitare la ricerca compulsiva di informazioni.

Ridurre la sovraesposizione alle informazioni dei media e dei social. Basarsi solo su fonti informative ufficiali, aggiornate e accreditate. Si hanno così tutte le informazioni necessarie per proteggersi, senza farsi sommergere da un flusso ininterrotto di "allarmi ansiogeni" . I dati ufficiali aggiornati sono reperibili nei siti istituzionali:



2. Un fenomeno collettivo e non personale

Il Coronavirus non è un fenomeno individuale. Ci dobbiamo proteggere come collettività responsabile. L'ISS indica semplici azioni di prevenzione individuale; l'uso regolare di queste azioni elementari riduce significativamente i rischi di contagio per sè, per chi ci è vicino e per la collettività tutta.

3. Agire collettivamente per un fenomeno collettivo

Anche se tu ti sei fatto un'idea corretta del fenomeno è bene cercare di aiutare gli altri a riflettere e condividere anche le paure. Puoi fornire le semplici informazioni che leggi in questo articolo, ragionando con calma e pazienza invece di ignorare, o peggio, disprezzare chi non sa e si rifiuta di pensare. Agire tutti in modo informato e responsabile, aiutarsi reciprocamente a farlo, aumenta la capacità di protezione della collettività e di ciascuno di noi.

L'Italia zona protetta 


Il nuovo decreto del 9 marzo 2020 esteso a tutto il territorio nazionale ha portato tanto disorientamento e ulteriori preoccupazioni per il presente e il futuro. Ma la richiesta a tutti i cittadini è di mantenere un comportamento consapevole e responsabile per poter contenere la diffusione del contagio.
Cambiare le proprie abitudini è difficile ma possibile per ogni cittadino. E' necessario ripensare la propria giornata con azioni individuali che hanno delle ripercussioni immediate sulla salute pubblica.
La chiusura delle scuole, delle attività sportive ed extrascolastiche, il divieto di aggregarsi  su tutto il territorio nazionale è proprio una situazione eccezionale per tutte le famiglie!  Certo non è una vacanza ma è un’occasione per ripensare il proprio tempo a casa e quello con i propri figli.



Consigli pratici per genitori di bambini (dal sito emdr.it)


I bambini necessitano di informazioni chiare e vere, filtrate in base all’età, in modo che possano essere comprese. E’ importante non esporre i bambini o sovraesporli a immagine e notizie non adatte al loro livello di comprensione. Scegliere 1-2 momenti al giorno da dedicare insieme alla visione di notiziari o ricerca web di notizie, in modo tale da spiegare quanto emerge, rendere comprensibile e rassicurare i bambini attraverso un focus realistico e orientato agli aspetti positivi. Ovvero spiegare ai bambini che ci sono tante persone che si stanno occupando del coronavirus e sottolineare questi aspetti quando emergono in TV e via web.

Dare sicurezza ai bambini


Significa che i bambini possono continuare a fare le cose da bambini: giocare, parlare di cose divertenti fare i compiti e imparare cose nuove. Stare con mamma e papà e altre persone di fiducia senza che vedano solo volti spaventati e allarmati. Ricordiamoci che i bambini sono piccoli ma osservano e comprendono. Un bambino per sentirsi sicuro ha bisogno di stare con un adulto in grado di trasmettere affetto e padronanza. In primis padronanza di se stesso. I bambini notano le incongruenze degli adulti, ad esempio se dico: “Non c’è da avere paura”, poi faccio enormi scorte alimentari, posso generare confusione e il bambino può chiedersi se fa bene a credere all’adulto in questione. Se può fidarsi. La fiducia è indispensabile per dare sicurezza.


Ricordatevi che se non riuscite a calmare voi stessi, non potete dare sicurezza ai vostri cari piccoli e grandi! In questi casi, fatevi supportare da altri familiari o attraverso la comunità, rete di amicizie ed eventualmente consultate gli specialisti.

Roma 10 Marzo 2020

Bilancio della quarantena

La quarantena per tutti noi si è prolungata,  due mesi chi l’avrebbe mai detto! Ebbene mentre si affaccia la speranza per la fase 2 ...