Informazioni personali

Roma, Italy
Laurea in Psicologia Clinica e di Comunità -'Università “La Sapienza” di Roma -1999. Specializzazione in Psicoterapia ad indirizzo Analitico Transazionale - IRPIR, Istituto di Ricerca sui Processi Intrapsichici e Interpersonali di Roma - 2005. Terapeuta EMDR - CRSP, Centro di Ricerche e studi in Psicotraumatologia - Associazione EMDR per l'Italia - 2016. Iscrizione all'Ordine degli Psicologi del Lazio n. 9488 - 2001.

domenica 26 aprile 2020

Bilancio della quarantena


La quarantena per tutti noi si è prolungata,  due mesi chi l’avrebbe mai detto!
Ebbene mentre si affaccia la speranza per la fase 2 è il momento opportuno per fare un bilancio di questa quarantena. Com’è andata? Come ce la siamo cavata? Come stiamo? Come cambieremo?
Sono trascorsi giorni, settimane, mesi in cui tutti siamo rimasti a casa, abbiamo seguito le prescrizioni, siamo stati in attesa delle informazioni e delle novità. Abbiamo stravolto il nostro quotidiano. Ci siamo dovuti adattare bruscamente all’isolamento e al distanziamento sociale.
Riflettere su come abbiamo affrontato l’emergenza Coronavirus in queste lunghe settimane potrà darci numerose risposte su come siamo fatti, riusciremo ad individuare di cosa abbiamo bisogno e non potremo più fare a meno per il nostro benessere psicofisico.
Tutti indistintamente abbiamo subito un impatto stressante con il Coronavirus, tutti noi cittadini, certo in modo differente, a seconda se viviamo in un paese ad altro rischio di contagio o no, se in un appartamento di 40 mq o in una casa di 400 mq con giardino, se in casa da soli o con altri, ma comunque ognuno di noi ha dovuto fare i conti con se stesso, con le proprie reazioni, con le proprie caratteristiche di personalità ed emozioni.
E allora riflettiamo Com’è andata? Come ce la siamo cavata? Come stiamo? Come cambieremo?
Tutti abbiamo l’opportunità di individuare e definire gli aspetti positivi e negativi di questa quarantena, contattare le nostre emozioni e farci guidare.
Come abbiamo reagito alle prime notizie sul Coronavirus? Ci siamo spaventati o siamo rimasti indifferenti? La paura è un’emozione primaria per la sopravvivenza degli esseri umani, quando sopraggiunge una minaccia, ci permette di attivarci ed adattare la nostra reazione senza perdere la lucidità. L’intensità della paura può variare e con essa anche il ventaglio di risposte possibili. L’amplificazione della paura, fino a diventare panico, si traduce in comportamenti di sopravvalutazione del rischio stesso, mentre la negazione della paura si traduce in comportamenti di sottovalutazione del rischio che si corre.
A tutti noi è stato richiesto un adattamento, il quotidiano è stato stravolto, le relazioni professionali, formative, amicali, familiari, sentimentali...tutti a casa.
Una serie di domande a cui dare risposta: come e dove posso lavorare? Scuole e Università chiuse, i miei figli come faranno? Si può uscire solo con una autocertificazione, che vuol dire? I miei genitori? I miei amici? Le vacanze?
A seconda dello stile di adattamento c’è chi ha reagito con entusiasmo ed euforia per la novità da affrontare, chi con disorientamento e tristezza.
Nei primi giorni di quarantena sono arrivate tante informazioni da più parti, tanti stimoli, corsi on line di vario tipo e su tutte le discipline, app gratuite, ce ne erano per tutti i gusti, forse un flusso di proposte tanto abbondante da rischiare di essere inondati. Gradualmente ognuno di noi ha selezionato cosa sarebbe stato realmente utile e cosa, invece, superfluo e insignificante.
E così giorno dopo giorno, in due o tre settimane al massimo ci siamo adattati e siamo riusciti a sostenere, nonostante tutto, le limitazioni della quarantena. Il prolungarsi della quarantena, gli aggiornamenti sui contagi e purtroppo anche dei tanti decessi, l’incertezza sul prossimo futuro, le gravi difficoltà economiche per molti…. hanno determinato una altalena emozionale non per tutti facilmente sostenibile. Molti avranno provato disorientamento, sconforto, si saranno sentiti fragili, impotenti e vulnerabili. E' del tutto comprensibile quando siamo sotto stress, possiamo, inoltre, riscontrare alcuni dei seguenti segnali: disturbi del sonno, difficoltà di concentrazione, difficoltà di memoria, affaticamento e mancanza di energia, irritabilità e irrequietezza, isolamento o chiusura. Sono tutti dei segnali di naturale risposta allo stress, ma quando lo stress è prolungato potrebbero diventare dei veri e propri sintomi a cui prestare attenzione per limitare il rischio del conclamarsi di un disturbo post traumatico da stress o di altri disturbi psicopatologici (depressione, ansia, panico, ipocondria, addiction, problematiche alimentari).
Tutti i professionisti della salute mentale ci siamo attivati, tramite gli albi e le associazioni di cui facciamo parte, per dare indicazioni chiare e precise a tutta la cittadinanza su come affrontare la paura da coronavirus. Indicazioni e spunti per facilitare l’attivazione delle risorse personali, da adattare alle fasce d’età, così da favorire il riconoscimento, l’accettazione, la condivisione, la regolazione delle proprie emozioni come fattore protettivo per sostenere lo stress da quarantena.
Ogni cittadino sta svolgendo la propria parte nei contesti di appartenenza per contribuire al raggiungimento di un obiettivo comune: la salute pubblica!
Siamo in trepida attesa del 4 maggio, tanto abbiamo fatto, tanto ancora dovremo fare e sicuramente questa quarantena ci ha cambiati e farà sempre parte della nostra storia.

Buona vita a tutti!





Bilancio della quarantena

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